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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

 




XXIV Congresso Nazionale Roma 5-8 novembre 2020

Candidato per il Consiglio Nazionale

Stefano Salmeri

Presentazione candidatura Stefano Salmeri

Sono nato a Pontedera il 14 novembre del 1959 e da quel giorno ho stretto un legame irreversibile con la cecità.

Dal 1970 al 1974 ho frequentato l’Istituto Romagnoli, dove ho avuto la fortuna di avere come maestro alle elementari Vincenzo Ciocchetti e come preside Enrico Ceppi, alla cui scuola mi onoro di appartenere sotto il profilo tiflopedagogico ed epistemologico.

Dal 1974 al 1979 ho frequentato il liceo classico Michele Amari di Giarre (CT); il 2 aprile del 1984 mi sono laureato in Lettere moderne e il 25 novembre del 1985 in Filosofia, presso l’Università di Catania.

Dal 1987 al 2006 sono stato professore di Filosofia e Storia nei licei, come vincitore di concorso; dal 2006 sono professore associato di Pedagogia generale e sociale presso l’Università di Enna “Kore”; il 30 marzo del 2017 ho conseguito l’abilitazione a professore ordinario.

Nel 1991 ho vinto la borsa di studio per Tiflologi bandita dall'UICI sede centrale di Roma.

Dal 1990 al 1995 sono stato consigliere provinciale della sezione UICI di Catania e coordinatore della Commissione istruzione; dal 1990 al 2006 sono stato componente del Gruppo H del Provveditorato di Catania, in rappresentanza dell’UICI, in qualità di esperto tiflologo; dal 1992 al 1994 sono stato pedagogista dell'Istituto per ciechi "A. Gioeni" di Catania; dal 1996 al 1999 sono stato componente del Comitato di Gestione del Centro Regionale Culturale per non vedenti di Catania, come rappresentante della CGIL.

Dal 2016 sono vicepresidente regionale dell’IRIFOR Sicilia; dal 2017 sono componente del CDA della Stamperia Regionale Braille di Catania; nel 2017, su segnalazione del Presidente Nazionale Mario Barbuto, sono stato nominato componente del NIS.

Ho pubblicato, tra l’altro, quattro monografie sulla disabilità visiva e una trentina di articoli (alcuni anche su “Tiflologia per l’Integrazione”).

Ho dato la mia disponibilità a candidarmi a consigliere nazionale perché la mia esperienza rispetto alle questioni educative potrebbe essere utile nell’azione quotidiana dell’Unione, nella consapevolezza comunque e con l’umiltà di avere molto da imparare da chi ha alle spalle lunghi anni di lotta e di lavoro sul campo in ambito associativo.

Avendo insegnato prima nei corsi polivalenti, poi nelle SISSIS, nei PAS e nei TFA sono stato e sono a contatto con il mondo della scuola e con la realtà dei nostri ragazzi, ma il polso della situazione lo si ha veramente quando si scende in campo immergendosi e contaminandosi, intrecciando rapporti diretti con le famiglie e con i soci; so bene che in questo caso non vanno adottati atteggiamenti giudicanti e/o censori ed è indispensabile l’ascolto attivo che, oserei dire, deve diventare necessariamente produttivo.

La situazione oggi è resa ancora più drammatica dal COVID 19 che amplifica e moltiplica le criticità per noi disabili visivi, nella scuola, nel mondo del lavoro e nella vita sociale in generale.

L’emergenza sanitaria richiede ed impone una rimodulazione e una ricalibrazione degli stili di vita perché i cambiamenti non risultano sempre facilmente metabolizzabili per chi nel quotidiano deve affrontare le insidie di una partecipazione attiva volendo essere cittadino con pari dignità.

E le criticità si moltiplicano per i soggetti più fragili, cioè per chi ha una disabilità complessa e viene privato degli interventi (educativi, riabilitativi, di supporto scolastico). Credo perciò che sia mio dovere, anche etico, se il Congresso lo riterrà opportuno, mettermi in gioco per cercare di accompagnare il cambiamento, in un lavoro di gruppo e di cooperazione, soprattutto con chi ha sviluppato tante competenze a livello associativo, a partire dal nostro Presidente Nazionale Mario Barbuto.

A livello operativo posso garantire all’UICI una collaborazione con le Società pedagogiche (SIPED e SIPES), con i Rettori delle Università Italiane (CRUI) e con i direttori di Dipartimento e delle Strutture di Scienze della formazione primaria (CUNSF) sia per elaborare accordi di programma e progetti, sia per rivedere i programmi dei TFA aumentando le ore per i sensoriali.

Inoltre, individuando università disposte ad ascoltare le nostre esigenze e distribuite organicamente sul territorio nazionale, posso offrire la mia disponibilità affinché si sviluppi anche nel mondo accademico una maggiore sensibilità rispetto alle questioni tiflologiche.


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